La medaglia: testimone di partecipazioni di ieri, come i selfie di oggi.

Provate ad immaginare un evento tipico dei nostri giorni: ad esempio una mostra campionaria.

Provate ad immaginare però di vivere in un epoca in cui i negozi sono pochissimi e quasi tutti vendono le medesime cose: cibo, stoffa, sapone, pochi elementi di arredo, come letti in metallo, utensili, qualche giornale, libri.

Il resto è lasciato alla fantasia di artigiani, che comunque costruiscono quello che hanno sempre costruito visto che il livello di istruzione e’ basso e le novità, le invenzioni, tendono a radicarsi con molta lentezza poiche’ non esistono televisioni ne una diffusione capillare dell’informazione a mezzo stampa.
Provate anche ad immaginare che la foto ricordo, o il selfie, non sono ancora alla portata delle persone che viaggiano, poichè la fotografia è ancora carissima e appannaggio di studi di posa, o addirittura non è ancora stata inventata…
Ecco che la fiera espositiva nazionale, attraverso un articolo che la pubblicizza, promette di calarti nel mondo, nella città, evoca le novità di Parigi in campo culturale o della moda, promette di mostrarti le macchine straordinarie che fanno in poche ore il lavoro che una squadra di uomini impiega giorni a realizzare.

Ti fa conoscere gli ultimi unguenti e medicamenti che la scienza ha studiato per alleviare le sofferenze dei malati, giocattoli straordinari, orologi.
Insomma un mondo che nella sonnecchiosa provincia anche chi ha soldi può solo sognare…
Quindi chi ha soldi decide di partire ed in genere ha ben chiaro quello che deve comprare, perchè comunque il denaro non cresce sugli alberi.

Tutto il resto dell’esposizione è cultura, spettacolo, apertura mentale, modernità, odore di grasso lubrificante riscaldato: l’odore del progresso.
Adesso nel nuovo millennio elettronico, portiamo via cataloghi, t-shirt, cappellini, qualche gadget, scattiamo decine di foto che pubblichiamo in automatico sui Social, in tempo reale.
I Nostri amici e tutti quelli che non lo sono ma che decidiamo debbano invidiarci, sono immediatamente consapevoli delle nostre piccole conquiste spazio temporali e culturali.
Dopo qualche ora ci scordiamo della maggior parte delle cose che abbiamo visto, perche’ vanno a confondersi con le migliaia di altre già viste e che i media ci propongono in ogni momento, incessantemente.
Ma fino a 60-70 anni fa, una mostra campionaria era un evento di cui chi l’aveva vista, parlava per anni, a chi ascoltando rimaneva a bocca aperta.
Ecco il contesto in cui le medaglie hanno avuto un loro perchè: era la partecipazione ad un evento, alla storia, era l’appartenenza ad un momento in cui si viveva da protagonisti, sia pure nell’ambito di una fiera, come nella guerra per l’indipendenza della tua nazione, o per dimostrare la tua commozione nel giorno della morte di un sovrano…
Ecco perchè le Medaglie come pochi altri oggetti, ci fanno sentire di avere tra le dita la storia, dandoci modo di comprenderla meglio, con quel quid che i libri non possono darti: la partecipazione.
Le due Medaglie in foto sono due testimoni di un grande evento.
Si compravano durante l’esposizione universale di Parigi del 1889 ed erano la prova che effettivamente, si, eri stato a quell’evento, ed eri salito sulla sommità di quella costruzione avveniristica che era la torre di Gustav Eiffel.
Nelle due foto: due medaglie Souvenir dell’ascensione alla sommità della torre, la seconda porta incisa la data della salita : 26 Luglio 1889.

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